LEGGE DI BILANCIO E CASSA DI PREVIDENZA DELLE FORZE ARMATE. ECCO LA “POLPETTA AVVELENATA” PER GLI UFFICIALI E SOTTUFFICIALI DELLE FORZE ARMATE.

06.12.2022

Lettera aperta del Segretario Generale del Sindacato  Libera Rappresentanza dei Militari

La legge di bilancio 2023 riserva amare sorprese al personale militare. L'art. 112 infatti modifica i termini e le condizioni che fino a ieri vigevano per tutti coloro che hanno versato una quota mensile, a favore delle relative casse, al fine di maturare un gruzzoletto immediatamente erogabile al momento del congedo (mai così importante da quando la buona uscita viene rateizzata).

Orbene, il Governo ha previsto che a sanare le "complicate" finanze dei fondi di cui alle predette casse siano gli stessi dipendenti!

Ma partiamo dall'inizio per i meno informati.

In pratica, a seguito dell'approvazione della ormai famosa legge 244/2012, si è operato un taglio di ben 40.000 posti di lavoro (da 190.000 a 150.000 unità). Il relativo ricambio generazionale subiva dunque un forte ridimensionamento dato dalle aumentate fuoriuscite di Ufficiali e Sottufficiali.

Se da una parte alla fuoriuscita derivava la conseguente elargizione del premio accantonato dagli stessi militari presso la Cassa di previdenza delle Forze Armate, dall'altra gli esigui arruolamenti dovuti appunto ad un ridimensionamento organico delle due categorie in questione sottraevano le risorse atte a mantenere in equilibrio il bilancio fra entrate ed uscite!

Una scelta politica insomma, che tagliava 40.000 posti di lavoro e che portava il sottoscritto a definire pubblicamente l'allora Ministro della Difesa, Ammiraglio DI PAOLA come "il curatore fallimentare del progetto Difesa".

In breve, mentre in Europa Paesi come la Germania aumentano le posizioni organiche di 20.000 unità (da 170.000 a 190.000 ) a noi toccherà gestire un ridimensionamento che si riverbera anche su questioni apparentemente avulse.

Ad ogni modo ci sono voluti pochi anni ed il "dissesto finanziario" è servito. Ma come risolvere il problema? Bene, cari colleghi dell'Esercito, tenetevi forte...ecco la breve sintesi delle soluzioni contenute all'art. 112 della Legge di bilancio:

  1.  Potranno pagare il fondo anche ai militari del ruolo d'onore e se poi non raggiungono il periodo minimo di contribuzione (6 anni) pazienza.. gli saranno restituiti i loro soldi con il solo incremento ISTAT e senza elargizione del previsto premio;
  2. Possibilità di fare slittare la corresponsione del premio dovuto fino a 24 mesi per esigenze comprovate (leggasi bilancio insufficente), con buona pace dei progetti o delle esigenze familiari del congedante;
  3. Soppressione dell'assegno speciale per gli Ufficiali a decorrere dal 1 gennaio 2023 e abbassamento del moltiplicatore dal 60 al 50% per coloro che avevano già maturato il diritto alla corresponsione;
  4. Aumento del prelievo in busta paga dell'aliquota in favore del fondo cassa di previdenza.

Vero è che la stessa previsione normativa introduce nuovi elementi che si accolgono con favore, richiesti in più occasioni anche dal nostro Sindacato e finalmente cristallizzati dalla norma in esame, altrettanto vero però è che le predette previsioni sono a costo zero per l'erario dello Stato e che per talune si è dovuti attendere quasi 30 anni!

Questi gli interventi propositivi in merito alla Cassa di Previdenza:

  1. L'istituzione della Cassa Graduati, la quale permetterà oltre all'accesso al credito agevolato un accantonamento di somme rivalutate e comprensive dell'indennità supplementare;
  2. L'effettiva portabilità del Fondo accumulato all'interno di una Categoria (Graduati/Sottufficiali) a quella di destinazione in caso di transito per concorso. (Sottufficiali/Ufficiali);
  3. Possibilità di concedere dei sussidi a fondo perduto, indipendentemente dal Ruolo e dal fondo di appartenenza, per gravi e comprovate esigenze.

In conclusione, fatta eccezione dei 3 punti appena annoverati,  a fronte di provvedimenti economici a favore di talune categorie di lavoratori autonomi,  per il personale del Comparto Difesa e Sicurezza neanche i fondi per un contratto già scaduto da tempo! Però, in compenso, i tagli agli organici li paghiamo noi....

Ci si augura quanto meno, che alla prossima Manovra di bilancio vengano coinvolti i Sindacati Militari come previsto dalla Legge, e che questi abbiano il supporto e l'adesione in massa da parte di tutti i colleghi al fine di far valere legittime e sacrosante aspettative.

Dr. Marco Votano
Segretario Generale
Sindacato Libera Rappresentanza dei Militari
www.sindacatolrm.com